Capitolo Settimo

Ci vorrà un’altra bomba, un’altra immane tragedia, per costringere i Giapponesi ad accettare la resa. La mannaia americana cala ancora alle 11,01 del 9 agosto del 1945, stavolta sulla città di Nagasaki.

Il gigante nipponico stavolta non ce la fa più. I generali dell’Esercito, che dopo Hiroshima sono rimasti inebetiti, stavolta decidono di svegliarsi dal torpore. Radio Tokyo annuncia al mondo, tramite la voce dell’imperatore: “Ci arrendiamo”.
Quella decisione viene presa tutto sommato velocemente nel consiglio di guerra, ma non senza un’aspra battaglia interna. Molti, all’interno di quel consiglio, sono ancora per continuare il conflitto. Il ministro della Guerra, Anami, è il più acceso di questi sostenitori: “Lo spirito guerriero di Nanko ci impone di fare qualsiasi sacrificio per salvare il nostro Paese. Lo spirito di Tokimune ci ordina di raccogliere ogni stilla di energia per battere il nemico. Io chiedo perciò a tutti i soldati di dare la vita nello spirito di Nanko e Tokimune”. Però quando prende la parola l’imperatore Hirohito tutti capiscono che lui ha già preso la decisione più saggia: “E’per me intollerabile immaginare i miei valorosi soldati che subiscono il disonore della resa, e mi è ugualmente intollerabile il pensiero che saranno giudicati come guerrafondai gli uomini che mi hanno reso i più devoti servigi. Malgrado ciò, è giunta l’ora in cui è necessario che tutti noi ci prepariamo a tollerare l’intollerabile”.
E’finita. I generali scoppiano a piangere. Per la prima volta nella sua Storia millenaria il Giappone esce sconfitto da una guerra. Anami e gli altri alti ufficiali seguiranno la catena dell’harakiri, il suicidio d’onore.
Per il Giappone e per il mondo è finito tutto. Troppo tardi.

Le mie pubblicazioni

A vostra disposizione le mie pubblicazioni, buona lettura!

La guerra delle razze

Capitoli

Capitolo Primo

Un avvenimento come lo scoppio della bomba atomica a Hiroshima non può essere certamente analizzato solo con i freddi numeri. Leggi tutto »


Capitolo Secondo

Il 12 aprile 1945 muore Franklin Delano Roosvelt, 32° presidente degli Stati Uniti d’America. La Seconda Guerra Mondiale è ormai al crepuscolo. Leggi tutto »


Capitolo Terzo

Harry Truman, l’uomo che passò alla Storia perché prese la “tragica decisione” era nato l’8 maggio del 1884 da una famiglia contadina di origini irlandesi e olandesi. Un uomo duro, ostinato, a tratti cinico. Leggi tutto »


Capitolo Quarto

All’una e 37 di Tinian – le 0,37 del Giappone – si alzano in volo i tre aerei ricognitori. Dopo un’ora stacca le ruote dalla pista Enola Gay. La missione Dimples comincia. Leggi tutto »


Capitolo Quinto

Su Enola Gay si attende con frenesia e impazienza lo scoppio della bomba. Il tenente Jeppson, addetto ai controlli elettronici di Little Boy, esclama: “Ma perché non scoppia”? Leggi tutto »


Capitolo Sesto

Un quarto d’ora dopo il terribile scoppio Keisuke Hiroki, comandante della base navale di Kure, a una ventina di chilometri da Hiroshima, telefona a Tokyo, al quartier generale: “Alle 8,16 abbiamo osservato un lampo di incredibile luminosità su Hiroshima, e subito dopo una altissima colonna di fumo con in cima un largo pennacchio. Leggi tutto »


Capitolo Settimo

Ci vorrà un’altra bomba, un’altra immane tragedia, per costringere i Giapponesi ad accettare la resa. La mannaia americana cala ancora alle 11,01 del 9 agosto del 1945, stavolta sulla città di Nagasaki. Leggi tutto »


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