1.
Raggio di luna, lascia quella valle in ombra
e vieni a bagnare questa mia fronte in fiamme.
Raggio di luna, perché sei così pallido,
tu che cammini sui prati rugiadosi,
dove crescono gli umili fiori di campagna?
Lo fai per imitarmi?
No, non può essere;
perché il tuo globo è lucente,
e le nuvole sono leggere,
quelle nuvole che ombreggiano la notte trapunta di stelle.
2.
Sulla terra è tutta una calma di morte;
le stanche membra della Natura riposano;
prima che la nascita del mattino dorato
dischiuda i suoi fulgidi colori,
il Creato alita il suo respiro balsamico.
Mentre mia è la mezzanotte di Morte,
e il mattino della Natura
al mio cuore derelitto
porta solo una notte più scura, innesta una spina più mortale.
3.
Disgraziato! Soffoca il bagliore della pazzia
che lotta nel tuo occhio consunto,
perché il più acuto palpito della tristezza,
il più nauseante singhiozzo della pallida Disperazione,
vale solo ad imitarmi;
e così sarà per sempre,
poiché il tuo crepuscolo di preoccupazione,
e la tua notte di disperazione,
appaiono al mio cuore solo gioie rispetto alle mie pene.