“Oh padre, andiamo via! Ascolta!
Un terribile gemito fende l’aria.
Le nuvole stanno arrivando, nere e veloci: -
con quali orribili forme son vestite!
Un gigante alato veleggia nel cielo;
oh padre, padre, voliamo via”!
“Taci, figlio; questo è un suono gradevole,
è il ticchettio della pioggia estiva;
qui, dove le fronde penzolano l’una accanto all’altra,
passeremo un’ora piacevole,
sino a che il fresco vento che accompagna l’acquazzone
avrà rasserenato ancora l’immenso cielo”.
“No, padre, affrettiamoci – guarda
quell’orrenda cosa dalla fronte provvista di corna, -
le sue ali sovrastano tutti gli alberi,
ci fissa con sguardo torvo;
il suo gigantesco braccio oscuro si innalza verso l’alto;
oh, padre, padre, voliamo via”!
“Taci, figlio”; ma, appena così disse il padre,
ecco arrivare il livido lampo di fuoco,
accanto al suo orecchio il tuono scoppiò,
la fiamma esplose in tutta la sua devastazione,
e il ragazzo cadde a terra morto; e nera e tranquilla
quell’arcigna nuvola scappò via lungo la collina.