Una tromba d’aria da dietro la collina
si abbattè sul bosco con terribile frastuono;
d’un tratto l’aria rimase immota,
e scrosci di grandine cominciaron a picchiettare tutt’intorno.
Là dove le querce senza foglie torreggiavano verso l’alto,
mi sedetti nel sottobosco
dei più alti agrifogli, nobili e sempreverdi;
non avevo mai veduto un pergolato più bello.
Anno dopo anno l’ampio suolo
viene coperto da foglie avvizzite,
e per tutto l’anno il pergolato rimane verde.
Guarda! In ogni luogo dove cadono i chicchi di grandine
le foglie avvizzite palpitano e sussultano;
non una brezza – neppure un alito di vento -
qui, e lì, e ovunque
lungo il suolo, sotto l’ombra
di quegl’agrifogli riparati dal verde tetto,
le foglie in miriadi di gruppi sussultano e si animano,
come se con flauti e musiche rare
qualche Robin Hood fosse qui,
e tutte quelle foglie, con gioia festaiola,
danzano come menestrelli.