Bellissima nuvola! Il tuo gregge così soffice e leggiadro
nuota nell'aria tersa e serena!
I velli vengono irrorati dalla luce del sole, mentre
la tua ombra si muove lentamente sopra la valle,
dove, in mezzo alle loro fatiche, si riposano i mietitori,
che la benedicono per la sua frescura.
Bellissima nuvola! Vorrei percorrere con te
i tuoi tranquilli sentieri sulle terre e sui mari;
vorrei riposare tra i tuoi setosi lembi, e guardare
sulla Terra come su un libro aperto,
sui fiumi che legano i suoi regni con cinghie dorate,
e sulle strade che segnano i suoi territori;
vorrei ascoltare le sue città ronzanti, e il suono
del grande oceano che s’infrange.
Sì – salperei sulla tua aerea carrozza
alla volta di fiorenti regioni lontane,
dove il sole dell’Andalusia risplende
sui suoi oliveti e sui suoi vigneti,
o dove le miti luci del limpido cielo d’Italia
espandono i loro sorrisi sopra le sue antiche rovine.
Blandirei i venti perché ci portino a riposare
sulla Grecia, per troppo tempo oppressa e incatenata,
i cui figli, finalmente, hanno udito il richiamo che proviene
dai suoi campi di battaglia e dalle tombe dei loro antenati,
si sono sollevati, hanno impugnato la spada e hanno
colpito il loro nemico con fendenti rapidi e disperati,
dilaniando il dominio Ottomano, tranciando
le loro catene, liberandosi.
E poi vorrei che ci fermassimo, sino a che il tramonto
giunga ad imporporare tutto il cielo,
e rifletta sul terreno consacrato
la rosata luminosità che ondeggia tutt’intorno.
Lucente meteora! Creata per il mezzogiorno d’estate!
Eppure la tua incomparabile bellezza sfiorirà.
Il sole, che riempie con la sua luce ogni soffice piega,
tramonterà, e ti lascerà nel buio e nel gelo:
le raffiche di vento squarceranno i tuoi lembi, o morirai
nel cielo divenuto oscuro all’avvicinarsi della tempesta;
e piangerai di pioggia, sino a che lo sguardo di un uomo
non sentirà la mancanza di te lassù nel cielo.