ST. LAWRENCE.
Tutto scorre dolcemente,
le acque si dividono,
l’indolente battello si muove lentamente,
i vogatori, gioiosi,
sconosciuti ai dolori,
ingannano i momenti di noia con risa e canti:
“Viva le Rapide! Che allegre, allegre,
volteggiano e saltellano lungo la loro strada tortuosa;
presto le affronteremo, allegramente, allegramente,
godremo della loro freschezza, ci bagneremo con i loro getti”.
Avanzano sempre più velocemente,
si avvicinano le selvagge Rapide
che si lanciano verso il fiume sottostante come destrieri atterriti;
le ondate li dilettano,
nessun terrore li affligge,
le loro voci seguono l’andatura della velocità che aumenta:
“Evviva le Rapide, che allegramente, allegramente,
per gioco, frantumano i loro dardi su di noi;
stiamo entrando nelle Rapide, allegramente, allegramente,
i nostri spiriti sono leggeri come i loro schizzi”.
Velocemente vi si gettano,
nei loro sguardi nessuna paura,
sebbene il pericolo li attenda ovunque;
quella roccia – come li guarda con cipiglio corrucciato!
La colpiscono – stanno affogando!
Verso il basso affondano tra le onde inesorabili;
ora nessuna voce acclama più le Rapide, che crudeli, crudeli,
frantumano la loro imbarcazione nella sua folle discesa;
felici vi entrarono – a capofitto, incuranti del pericolo,
e mischiarono le loro vite con i loro spruzzi traditori!