SCRITTO NEL MESE DI NOVEMBRE
Sublime, affiorante dal nebbioso confine
dell’oscuro orizzonte, Luna, io ti saluto,
quando, travolgente sul bosco senza foglie, la tempesta
sembra ripetere il canto funebre dell’anno.
L’Autunno si affievolisce nel paesaggio languido,
cospargendo di fogliame la solitaria strada del viaggiatore,
e a te, pallida arbitra della notte,
con gioia raddoppiata reco il mio omaggio.
Quando le nuvole celano le glorie del giorno,
e l’austero Novembre riversa il suo influsso negativo,
quanto è doppiamente dolce notare il raggio lunare
fendere la nebbia tra le altezze eteree,
e, ancora immutati, riportarci alla memoria
i sorrisi Favoniani della primavera di vita.