INTRODUZIONE
Quando, il 4 settembre del 476, Odoacre occupò la capitale dell’Impero d’Occidente, Ravenna, il Medioevo era già cominciato da un pezzo.
Si trattava solo di porre una data, conseguente ad un’azione reale da parte di un uomo.
A dire il vero, gli storici si dividono su questo punto. Molti considerano l’inizio dell’era medioevale coincidente con l’editto di Milano del febbraio 313, con il quale Costantino il Grande (imperatore della parte occidentale) e il collega Licinio (imperatore d’Oriente) stabilivano la libertà religiosa per tutti i cittadini romani (e bizantini, s’intende), dando quindi il benestare a culti quali quello cristiano che stavano prendendo piede.
Altri stabiliscono come data il 24 agosto del 410: Alarico, capo della tribù barbara dei Visigoti, dopo ben tre assedi, riuscì a conquistare, devastare e saccheggiare l’Urbe, Roma, la capitale del mondo antico, la Civitate Dei di Agostino d’Ippona. E, a ben vedere, questo evento una risonanza molto più accentuata rispetto a quello occorso nel 476 tra le paludi di Ravenna. Il simbolo dell’universo occidentale ed europeo veniva distrutto da un’orda di predoni venuti dall’est, che avrebbero potuto facilmente prendere l’effettivo controllo della penisola. Ciò non avvenne per i motivi che abbiamo cercato di spiegare nel precedente capitolo, “La caduta dell’Impero Romano”, e che si riassumono nella figura di Alarico, tattico e stratega, oltre che valoroso guerriero, ma totalmente acerbo per quanto concerne l’amministrazione di uno stato. Si dovrò aspettare ancora un secolo per trovare un barbaro che possa ergersi al di sopra del livello di semplice capotribù (e per farlo ebbe bisogno di crescere in un altro habitat culturale rispetto a quello della pur nobile famiglia dei Balti).
Similmente può dirsi dell’altra data proposta: il 2 giugno del 455. Quarantacinque anni dopo Alarico, ecco un altro barbaro, di ben altra caratura, assaliva la futura Città Eterna saccheggiando e depredando. Era Genserico, capo dei Vandali, un popolo che era riuscito a colonizzare l’Africa settentrionale stabilendo un governo non propriamente illuminato, ma comunque in grado di mantenere il controllo della maggioranza della popolazione autoctona. La regione era propizia ad uno sfruttamento razionale delle risorse, in quanto fu per secoli uno dei “granai” dell’Impero d’Occidente. Da Cartagine a Roma la flotta vandala fece vela senza trovar resistenza; l’esercito (che poi era formato da poche migliaia di uomini con poca disciplina tattica) non trovò alcuna resistenza da parte del povero imperatore in carica, Petronio Massimo, che fu travolto dagli eventi e non seppe trovare altra soluzione se non quella di cercare la fuga (invano, venne ucciso da una folla inferocita di romani). A Genserico non interessava il dominio di Roma, né tantomeno dell’Impero, e dunque l’Occidente ebbe il tempo di vedere altri imperatori-fantocci.
Ed arriviamo quindi alla “nostra” data, quella a cui siamo più legati convenzionalmente (anche se vedremo che non avrà poi molta importanza nell’immediato). Il 476, a Ravenna, significò Odoacre che uccideva il padre del piccolo Romolo Augustolo e scacciava definitivamente le aquile dal palazzo reale. Significava restituzione delle insegne imperiali a Costantinopoli, ma nel contempo il giuramento di fedeltà all’imperatore d’Oriente, Zenone.
In quel preciso momento si passa dunque dalla storia antica a quella medioevale? Convenzionalmente, ripetiamo, possiamo dire di sì. Nella pratica, assolutamente no. Roma era già piombata nel Medioevo, anzi, nell’Alto Medioevo, alcuni secoli prima, già a partire dalle riforme poco illuminate ma necessarie di Diocleziano. L’azione di Odoacre, comunque, nella sua originalità, rappresentava uno strappo forte, fortissimo, rispetto al passato. Fu l’unica azione degna di nota da parte di questo sovrano, il primo sovrano d’Italia, che poi nel corso del suo regno delegò tutta l’organizzazione ai non barbari, che cercò sempre l’appoggio del Senato e che badò sempre a dialogare con l’imperatore bizantino, verso il quale volle apparire sempre inferiore in tutto e per tutto.
E allora andiamo a vedere in cosa consisteva questo Alto Medioevo in cui era sprofondato l’Impero d’Occidente. E’indispensabile per ripartire con le fila della nostra narrazione.
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