Sonetto

Sonetto

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Sì, presto sarà finito. – Questo sogno malato
della vita svanirà dal mio cervello febbricitante;
e la morte redimerà la mia debole anima
dalla sua selvaggia regione di monotona pena.
Quel ruscello scorrerà dolcemente come prima,
quel paesaggio sorriderà, quelle messi nasceranno ancora.
Quell’energica allodola si librerà in volo sulla montagna
quando ormai il nome di Henry sarà dimenticato.
Io piango mentre i miei giovani amici abbracciano la vita,
mentre ridono pieni di forze e coraggio di fronte al futuro;
tutti saranno benedetti da una moglie e dai loro figli,
mentre io mi starò decomponendo nella muta tomba.
Dio dei giusti, sei Tu che mi hai donato l’amaro calice;
mi inginocchio davanti a te, e lo bevo fino all’ultima goccia.

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