La mia anima era simile al mare
prima che fosse creata la luna,
piangeva nell’immensità indistinta,
impaurito dalla sua stessa forza,
irrequieto ed instabile.
Attraverso tutte le fenditure spumeggiava invano
intorno alla sua prigione di terra,
in cerca di qualcosa di sconosciuto,
inabissandosi senza pace e senza riposo,
perché nessuna luna era ancora sorta:
la sua unica voce era un lungo e cupo gemito
perché era solo, senza speranze,
e viveva unicamente per una inutile ricerca.
Così era la mia anima; ma quando fu piena
di così tanta inquietudine da distruggerla,
una voce bellissima
sussurrò un fioco presagio,
e fu così soave, così dolce, così sommesso,
ch'ella fu felice e sparì ogni dolore;
e, come il mare spesso giace immoto,
facendo incontrare le sue acque,
come guidate da una volontà inconscia,
ai piedi dell’argentea luna,
così giace la mia anima dentro ai miei occhi
quando tu, luna guardiana, sorgi.
E ora, quantunque le sue onde
possano turbare e risvegliare sensazioni sopite,
la forte ed eterna legge dell’Amore,
come un mentore deciso e tranquillo,
calma e naturale come il respiro,
si muove attraverso la vita e la morte.