Sonetto

Sonetto

Voi, invisibili spiriti, le cui selvagge melodie,
che alla sera si alzano lentamente, dolci e limpide,
ammaliano la malinconica orecchia del pensoso poeta
mentre riposa sdraiato vicino ad un ruscello del bosco;
quando lui, che ora vi invoca, è triste,
mentre riposa il suo esausto corpo sul letto gelido;
portate sulla sua testa le vostre veglie notturne,
cantate una nenia funebre al suo fantasma che riposa!
Perché lui era abituato ad amare i vostri madrigali;
e spesso vicino al fiume incantato, che bagna
le grotte più interne dell’oscuro recondito sottobosco,
si sedeva ad ascoltare le cascate morenti,
sinchè le lacrime riempivano i suoi occhi,
ed il suo cuore si gonfiava di malinconica estasi.

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