Piccolo, modesto, fiorellino di cremisi ammantato,
mi hai incontrato nell’ora più brutta;
perché io devo calpestare
il tuo tenero gambo:
non è il tempo per me di risparmiarti,
splendida gemma.
Ah! Non è la tua dolce vicina,
la seducente allodola, la compagna che incontrerai!
Non ti piegherai più per il peso dell’umida rugiada,
con il petto maculato,
quando saluti il mattino
rivolta verso l’oriente colorato di porpora.
Soffierà il gelido vento del nord
su di te, che sei nato umile:
ti mostrerai ancora
in mezzo alla tempesta,
coraggiosamente rimarrai aggrappato alla terra
con il tuo flessuoso corpo.
I gloriosi fiori che i nostri giardini producono,
che le foreste ed i muri proteggono
non sono come te, che cresci nella natura selvaggia
solo e destinato a non esser mai veduto,
che adorni i campi incolti,
nudo e solitario.
Laggiù, vestito solo del tuo leggero mantello,
mostri al sole la tua fioritura,
sollevi al cielo la tua minuscola testa,
umilmente;
ma ora l’aratro sradicherà il tuo giaciglio,
e sotto di lui tu giacerai per sempre!
E’questo il destino di un fanciullo innocente,
dolcissimo fiore di campagna!
Tradito dalla semplicità dell’amore,
ingannato da una fiducia ingenua:
lei, come te, tutta insudiciata, muore
nella polvere.
E’questo il destino di un semplice bardo,
gettato in un oceano in tempesta!
Non è stato in grado di seguire l’insegnamento
di una dottrina prudente,
e allora le mareggiate e le bufere lo colpirono,
ed ebbero la meglio su di lui!
Questo è il destino
di chi combatte,
egli sarà portato dall’orgoglio umano
sulle sponde di un misero fiume,
strappato via dalla sua casa, fuori che dal Paradiso,
e distrutto!
Anche tu che piangi per il destino della Margherita,
il tuo destino non è così lontano dal suo;
l’aratro è già alla tua porta,
è già accanto a te, che sei nel fiore degli anni,
e anche tu sarai schiacciato dalla sua furia,
anche per te questo sarà il destino!