Il ritorno della giovinezza

Il ritorno della giovinezza

Amico mio, ti addolori per la tua perduta età dell’oro,
perché i bellissimi anni della tua gioventù sono volati troppo veloci;
rifletti, con gli occhi umidi, sul tempo
delle allegre speranze che riempivano il mondo di luce, -
sugli anni in cui il tuo cuore era audace, la tua mano forte,
veloce il pensiero che muoveva la tua lingua,
sugli anni in cui avevi fiducia negli altri, e il disprezzo per gli sbagli
evocava il subitaneo rossore sulle tue guance.

Ora guardi avanti verso il futuro,
e rabbrividisci a sentire le sue ombre che strisciano su di te;
un sentiero, infittito di cambiamenti e rovine,
che declina inesorabilmente verso il luogo del comune riposo;
e coloro che camminano con te nel primo tratto della vita,
lasciano uno per uno il tuo fianco, e, quando poi li rivedi,
puoi notare che sono divenuti tristi compagni della tua età -
cupo amore per il riposo, per la stanchezza e per la paura.

Ma non devi addolorarti, non pensare che la tua giovinezza sia svanita,
non credere che la tua stagione di gloria sia morta per sempre.
La tua bella gioventù, che si è allontanata solo un po’,
ti attende sull’orizzonte di un cielo più lucente;
ti aspetta, come il mattino che ripiega le sue ali e si nasconde,
sino a che le stelle lentamente riportano indietro l’alba;
ti aspetta, come la primavera ch’è sfumata, che assonnata attende
il suo dolce momento per risvegliare le gemme e i fiori.

E allora lui ti darà il benvenuto, quando sarai
sulle sue colline illuminate dal sole, con sorrisi ancor più soavi
di quando per la prima volta ti ha preso per mano,
di quando per la prima volta ha guidato i tuoi fragili passi sulla terra.
La giovinezza riporterà, ancor più lucente, ancor più grande,
la gloria della vita davanti ai tuoi occhi.
Vestirà il tuo spirito di nuova forza, e riempirà
il tuo cuore felice di un amore ancor più caldo.

Non vedi i barlumi, in questo crepuscolo,
delle montagne dove domina il mattino eterno?
Non arriva, attraverso il silenzio, ai tuoi orecchi
un soave fruscio di brezze mattutine;
un mormorio, spirante da quella spiaggia gloriosa,
di fiumi che scorrono in quell’eterna beatitudine,
e delle voci di coloro che hai amato nel passato,
ora ancor più melodiose in quell’etere celeste?

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