Dormi, piccolo, dormi
l’ultimo, il migliore dei sonni,
e sulla tua fronte,
e sul tuo petto tranquillo,
io getterò delle violette.
I tuoi pochi anni
sono stati miei per troppo poco tempo;
la vita non aveva paure
che potessero disturbare il tuo piccolo sorriso
con ansie o lacrime:
riposa, e sii
per sempre un bambino!
Non a malincuore,
non per profanare la tua vita,
io recito questa poesia.
Il tuo sonno è così profondo,
che nessun uomo ti sveglierebbe;
io piango a fatica,
sono solo e rassegnato.
Condivido il tuo riposo.
Sì, sono morto,
morto qui con te, oggi, -
tutto è finito
e riposi accanto a me,
accanto alla mia testa stanca.
Sarà il meglio per te!
Ah, bambino così stanco di giocare,
confesso:
voglio venire con te,
e condividere il tuo riposo!