Tu sei stata tutto per me, amore,
per te la mia anima ha sofferto -
Amore, verdeggiante isola nell’immenso mare,
sorgente e tempio,
di fiabeschi frutti e fiori intrecciata,
e tutti i tuoi fiori erano miei.
Ah, un sogno troppo vivido perché potesse durare!
Ah, stellata Speranza, che ti sei innalzata nei cieli
e subito dopo ti sei offuscata!
Una voce dal Futuro grida,
“Ancora, ancora” – ma sul Passato
(oscuro golfo!) il mio spirito è sospeso
muto, immoto, instupidito!
Perché per me
la luce della vita si è spenta!
“Non più – non più – non più” -
(così parla il mare maestoso
alle sabbie sul litorale)
nasceranno le piante, squassate dal tuono,
volteggerà l’aquila straziata in volo!
Tutti i miei giorni sono estatici,
tutti i miei sogni
guardano dove guardano i tuoi occhi spenti,
dove i tuoi passi risplendono -
nell’eterea danza,
accanto ai ruscelli eterni!
Ah! Perché in quell’attimo maledetto
ti hanno portato sulle onde,
da un amore nobile alla morte,
sopra un profano cuscino!
Da me, e da questo tempo nebbioso,
dove piange il salice argentato.
1835