Quando la Primavera giunse con fresco piacere
per rallegrare l’anima, ed incantare la vista,
mentre brezze tranquille, piogge più leggere,
e soli più caldi salutavano i prati,
fu allora, in quel boschetto di pini,
che la Natura s’incontrò con l’Amore.
Verde era la sua gonna, verde la sua ghirlanda,
ovunque ella camminava, tutto diveniva verde;
ovunque si girava, i polsi battevano
di sangue nuovo dal calore benigno;
ed ecco nel suo corteo apparire gli uccelli,
per accompagnare l’anno che inizia.
In piedi su un argine, dove crescono le margherite,
e le violette si mescolano all’azzurro del ruscello,
lei trova quel giovane che voleva trovare;
migliaia di piaceri li attendono,
al loro fianco giacciono migliaia di frecce
e tutte, non ancora coperte da piume, sono in attesa di volare.
Quando s’incontrano, la dama ed il ragazzo,
grazie danzanti, gioia oziosa,
licenziosi sorrisi e ariosi giochi,
cospirarono per rendere la scena festosa;
l’Amore accoppia tutti gl'uccelli del bosco,
e la Natura comanda lor di cantare per l’Amore,
sedendo, saltellando, aleggiando motivetti,
e pagare il loro tributo all’alato arciere,
coprendo di penne gli strali che riposano inoperosi,
e che aspettan solo di spiccare il volo.
Così avviene, quando la Primavera rinnova il sangue,
gli amanti si incontrano in tutti i boschi frementi,
e tre volte mettono d’accordo il loro piumaggio,
ed ogni freccia viene scoccata tre volte,
ed ogni dardo può gloriarsi di una qualità peculiare,
che si adatta ad ogni tipo di carattere.
Dalle piume della torreggiante aquila
i cuori generosi accettano la loro sorte;
colpiti dagli occhi multicolori del pavone
muoiono i vanitosi ed i vanesi:
per le dame più attente e gli uomini dai gusti frugali,
le frecce sono inforcate dalla gallina:
le gazze ed i pappagalli adornano gli strali,
quando cinguettando vincono i cuori palpitanti:
quando è dalla voce che nascono le passioni,
il gorgheggiante fringuello si permette un volo:
insieme, dal passero pizzicati,
cadono le licenziose ed i giovani:
e le armi alate volano aleggiano coperte di piume d’oca,
per coloro che amano ma non sanno ancora chi.
Tutto questo (ed altre cose che mi dimentico di dire)
ho imparato in quel frivolo boschetto.
E guarda, dice l’Amore, che mi sta chiamando,
quanto vado d’accordo qui con la Natura;
quanto entrambi facciamo la nostra parte,
lei fornisce la piuma, io la freccia:
e allora fate smettere di singhiozzare le anime avverse,
poiché se la Natura vi fa incontrare, così faccio io;
il mio strale vola non coperto da piume,
vibra e si mescola nel cielo.
Ma se trovo delle affinità comuni
con cui lei si lega a te, mente a mente,
allora metto le ali ai miei dardi. Incanto le frecce,
e colpisco entrambi, e di entrambi colpisco il cuore.