Chiunque tu sia che passi d’estate
attraverso il villaggio, voltati laddove il bosco
di querce frondose un antico palazzo di campagna
circonda. Là dimora Albert, generoso signore
di tutti i terreni intorno. Più avanti
una piccola modesta cappella fronteggia la prima luce
accanto ad un silente ruscello. Cammina umilmente,
straniero, su questo terreno consacrato;
e su quel poggio verdeggiante, che tu vedi
assediato dai salici, lascia che la tua mano devota
versi l’acqua fresca del rivoletto, e sparga
fiori profumati. Perché è là che riposa Edmund,
il sapiente pastore; per ogni arte rurale
famoso, e per i melodiosi canti, e per le sventure
di un amore mal ricambiato. L’infedele orgoglio
della bella Matilda lo portò alla tomba
nella prima maturità. Ma presto il giusto Paradiso,
con lacrime, con acuti rimorsi, con struggente pena,
ha vendicato le sue menzogne. Né potrebbe tutto l’oro
E lo sfarzo nuziale, che spostarono la sua promessa
da Edmund alla casa di un più nobile marito,
alleviare il suo cuore distrutto, o deviare
i dolori della morte. Prosegui, viaggiatore; racconta
questa dolorosa storia. Forse qualche bella fanciulla
potrebbe tenerla a mente, così da imparare
che le ricchezze non comprano la verità né l’amore.