Benito Mussolini
Benito Mussolini

Tra il 1920 ed il 1922, cioè all’albore del fascismo, i grandi potenti della finanza e dell’industria sostennero economicamente Benito Mussolini e la sua ascesa al potere.
Secondo questi dati l’amministrazione centrale dei Fasci avrebbe quindi raccolto la bellezza di 2.789.000 lire dell’epoca, una cifra ragguardevole per i tempi. Questa somma sarebbe provenuta per il 61% da società industriali e commerciali, per il 33% da privati (in buona parte agrari) e per il rimanente 6% da istituti di credito ed assicurativi. I finanziatori furono circa 1.800 e il valore medio dei versamenti fu alquanto basso: circa 1.500 lire. Solamente nove versamenti superarono le 10.000 lire. Bisogna però tener conto della incompletezza della documentazione raccolta: può essere che quelli fossero soltanto alcuni dei documenti e dei bilanci in possesso del partito. Anzi, è ragionevole supporre che vi siano (o vi siano stati) altri faldoni contabili sino a oggi mai ritrovati.

Fatto sta che questi vari finanziamenti contribuirono moltissimo alla vittoria del fascismo. Questo avvenne per tre ragioni.
Primo. L’ascesa di Benito Mussolini fu benedetta immediatamente dal Corriere della Sera, che il 19 novembre del 1920 definiva, tramite la penna del direttore Luigi Albertini (senatore liberale), “santa” la reazione antisocialista delle prime ondate squadriste. Dunque, essendo il partito liberale sostanzialmente d’accordo con le idee fasciste, anche la grande industria e finanza cominciò a guardare di buon occhio Mussolini.
Secondo. Coloro che finanziarono il Duce non avevano la minima idea di dove sarebbe arrivato e di cosa avrebbe fatto col potere. La sua ascesa non faceva minimamente presagire il futuro. Probabilmente lo ritenevano un fenomeno forte, talvolta violento, ma comunque passeggero.
Terzo. Finanziare un partito non significava aderire ad esso. Le grandi industrie erano solite sovvenzionare i diversi partiti italiani, in quantità e modalità diverse.

Aggiungiamo che i finanziamenti, in ogni caso, non bastarono ad assicurare a Mussolini la presa del potere. A questo fatto contribuirono molto di più altre cause: gli errori dei socialisti, dei comunisti e dei cattolici; i repentini cambiamenti che la società italiana stava sperimentando in quegli anni; la reazione popolare alla “vittoria mutilata”; la tendenza ad un autoritarismo ed a una ricerca dell’”uomo forte” che stava sbocciando anche fuori dall’Italia.