Capitolo Ottavo

Il 21 giugno 1945 Okinawa appartiene alle forze americane. La campagna, durata 82 giorni, è costata agli yankees 12.300 morti. Ai Giapponesi 130.000.

Sono stati impiegati 930 caccia kamikaze e alcune centinaia di aerei suicidi con risultati comunque notevoli: affondate 17 navi e danneggiate 198.
L’ultima azione kamikaze è del 13 agosto: affondata la piccola nave da trasporto Lagrange. Il 15 agosto il Giappone si arrende. Ci sono volute due atomiche, ma finalmente l’imperatore Hirohito decide di accettare la sconfitta.

Dal 25 ottobre 1944 sono morti 4.615 piloti suicidi. Il numero è irrisorio se paragonato ai soldati morti per il Giappone: 1 milione e 129.000 per la precisione. A questi dobbiamo aggiungere i 2 milioni circa periti durante i bombardamenti.
Gli uomini del Vento Divino non hanno salvato il millenario Impero Giapponese. Non avrebbero mai potuto vincere. Non ha neanche senso chiedersi se tutti i combattenti da Pearl Harbour in avanti fossero stati kamikaze si fossero immolati come piloti suicidi. I generali più fanatici, all’indomani della resa, gracchiano: “Con venti milioni di kamikaze avremmo vinto”. Non considerano che ci sarebbero voluti anche venti milioni di aerei.
Però l’epopea dei kamikaze rimane impressa nei libri di Storia perché unica, forse irripetibile. Il pilota di un Hellcat, il tenente Carroll, scrisse alla moglie: “Non potevo, come soldato, permettere che venissero ammazzati dei miei compagni, ma mi sono ugualmente vergognato di aver ucciso degli uomini migliori di me, illuminati da una fede che io non ho. Spero di averla, un giorno, per sognare di ritrovare quei ragazzi e di chiedere scusa per averli uccisi. Se questo miracolo avverrà, sono certo che non mi respingeranno e diventeremo amici”. Parole migliori non si possono scrivere.

Capitoli

Capitolo Primo

Il Giappone è un impero millenario che non ha mai perso una sola guerra. Questa è la premessa su cui dobbiamo porre le fondamenta del nostro racconto. Leggi tutto »


Capitolo Secondo

Il 15 ottobre 1944, di prima mattina, un’animazione insolita regna nell’aeroporto Clark, nelle Filippine occupate dai Giapponesi. Leggi tutto »


Capitolo Terzo

Non pretendo di spiegare il perché degli uomini razionali come i soldati giapponesi abbiano deciso di suicidarsi deliberatamente per una causa che probabilmente sapevano disperata, se non impossibile. Leggi tutto »


Capitolo Quarto

Torniamo ora a quel 19 ottobre 1944. E’ormai sera, e ventitré piloti della 201°squadra vengono convocati dal loro comandante, Usuichi Tamai, il quale ha appena appreso del piano suicida del vice-ammiraglio Onishi. Leggi tutto »


Capitolo Quinto

La battaglia di Leyte, la più gigantesca battaglia aeronavale di tutti i tempi, comincia il 20 ottobre quando i primi marines sbarcano sulle Filippine. Leggi tutto »


Capitolo Sesto

Ai primi di novembre i corpi speciali dei kamikaze sono già decine. Il morale dei giovani piloti, quasi tutti novellini, è alle stelle. Leggi tutto »


Capitolo Settimo

No, naturalmente, ancora nessuno pensa ad arrendersi. Anzi. Leggi tutto »


Capitolo Ottavo

Il 21 giugno 1945 Okinawa appartiene alle forze americane. La campagna, durata 82 giorni, è costata agli yankees 12.300 morti. Ai Giapponesi 130.000. Leggi tutto »


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